pubblicato da www.primapaginamolise.it il 13-9-08
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E' un bando di gara del Comune di Campobasso per 940.800 euro. L'oggetto è il "servizio di gestione dei canili municipali compresa la fornitura di mangime". Scade l'8 ottobre prossimo alle ore 12, cioè fra meno di un mese. Leggendo il bando e gli allegati salta subito all'occhio qualche peculiarità, sulle quali pare opportuno svolgere qualche veloce riflessione.
E' un bando di gara del Comune di Campobasso per 940.800 euro. L'oggetto è il "servizio di gestione dei canili municipali compresa la fornitura di mangime". Scade l'8 ottobre prossimo alle ore 12, cioè fra meno di un mese. Leggendo il bando e gli allegati salta subito all'occhio qualche peculiarità, sulle quali pare opportuno svolgere qualche veloce riflessione.
Il primo punto riguarda quale tipo di impresa possa partecipare alla gara. Deve possedere, oltre ai requisiti classici (mancanza di procedure fallimentari, mancanza reati specifici, iscrizioni ai diversi registri pubblici) anche dei requisiti specifici, in particolare i seguenti: "aver effettuato, o avere in corso di esecuzione, almeno un servizio di gestione e/o pulizia e fornitura di mangime presso un canile pubblico con non meno di 200 cani ospitati da dimostrarsi mediante idonea dichiarazione dell'ente committente dalla quale si evinca che il servizio stesso è stato reso, o viene reso, regolarmente senza dare adito a contestazione alcuna; possedere un sistema di gestione della qualità conforme alla serie di norme UNI EN ISO 9001: 2000; avere avuto nell'ultimo triennio (2004-2005-2006) un numero medio annuo di dipendenti con contratto a tempo indeterminato non inferiore a 10 unità". Non si tratta, come si vede, di requisiti banali. L'impresa deve aver gestito un altro canile municipale con almeno 200 cani (chissà perchè proprio 200), deve avere la certificazione Iso 9001 e 2000 (qualità aziendale, molto costosa da ottenere e non si sa quanto efficace) e deve avere avuto almeno 10 dipendenti nell'ultimo triennio.
E' chiaro che così facendo il comune di Campobasso, e il dirigente dell'area tre del Comune responsabile dell'intero procedimento, il dottor Vincenzo de Marco (lo stesso che si è occupato anche dell'aggiudicazione del Festival dei misteri, come i nostri lettori sapranno) taglia fuori un gran numero di possibili partecipanti, incluse le nuove iniziative imprenditoriali o quelle che sono più efficienti nell'impiego della forza lavoro. Dieci dipendenti a tempo indeterminato (lo spessore organizzativo che il bando ritiene indispensabile per gestire il servizio, evidentemente) per un appalto biennale di 940.000 euro l'anno Iva inclusa, e compresa la fornitura di merce non sembrano infatti numeri del tutto congrui.Basta fare due calcoli. Un dipendente, mediamente, costa dai 30 ai 40.000 euro l'anno. Moltiplicato dieci abbiamo circa 350.000 euro di costi per il solo lavoro dipendente. L'appalto, che prevede anche la fornitura di merce, è in tutto di circa 380.000 euro annui al netto di Iva.
E' difficile, allora, capire la logica econometrica alla base del requisito. Ma anche le modalità di valutazione delle offerte lasciano lo spazio a qualche notazione. Fatto 100 i punti che in base al bando si potranno assegnare alle offerte, 40 sono di tipo economico (prezzo più conveniente) mentre 60, ossia la maggioranza dei punti viene assegnata in base a "sistema organizzativo di fornitura del servizio fino a 25 punti; metodologie tecnico operative fino a 20 punti; sicurezza e formazione fino a 10 punti; strumenti e prodotti utilizzati fino a 5 punti". In particolare i primi due criteri, secondo qualsiasi manuale di tecnica industriale o di erogazione di servizi, sono del tutto discrezionali, potendosi valutare in una maniera o in un'altra a seconda dell'osservatore, che, immaginiamo noi, non sarà neanche un tecnico aziendalista o consulente d'impresa.Ergo la gara ha requisiti eccessivamente severi nell'accesso e troppo discrezionali nella gestione della gara. La migliori prassi di rendicontabilità e trasparenza della gestione della pubblica amministrazione avrebbe indotto, probabilmente, ad altre scelte.
Pesa, infine, anche il tempo ristretto per la presentazione delle offerte, l'otto ottobre come detto. Peraltro, a quel che ci risulta, sulla questione della fornitura di mangime ai canili comunali si sono registrati in passato già dei problemi e forti polemiche che avrebbero portato anche a strascichi al di fuori di palazzo San Giorgio. E, notizia dell'ultim'ora, alcuni enti chiamati in causa starebbero valutando attentamente il materiale raccolto in queste precedenti occasioni e approfondendo l'intera materia.
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