venerdì 5 settembre 2008

SITUAZIONE DI EMERGENZA A CAMPOBASSO

Mi chiamo Anna Mazziotti e dal 1993 lotto , assieme alla mia Associazione " Lega Molisana Per La Difesa del cane" affinché in questa città maledetta qualcuno preposto al Randagismo , inizi ad affrontare il problema alla radice. Abbiamo 2 strutture che non possono definirsi nè canili e nè rifugi ma semplicemente dei lager. * Uno sta al centro della città e ci sono circa 180 cani (ex mattaoio) * L'altro, il canile di Santo Stefano, la cui costruzione risale al 2003,
dista circa 10 km da Campobasso e vi sono ospitati circa 580 cani.
Entrambi i canili ospitano i cani del solo Comune di Campobasso. Nel 2004 la sottoscritta, assieme alla sua Associazione denuncia il " Maltrattamento animali" in questi 2 lager, e le 2 strutture vengono sequestrate dalla Procura nel Settembre del 2004 e ci vengono affidate temporaneamente in danno del comune per poter garantire un miglioramento di condizione di vita dei cani attraverso una razionalizzazione della gestione, possibile grazie alla esperienza e alla competenza acquisite dai membri dell’associazione in tanti anni di attività costante e sostitutiva degli obblighi mai assolti dalle istituzioni preposte . Ma a distanza di anni la condizione dei cani e delle strutture è nettamente peggiorata, il Comune non ha speso un euro per migliorare quelle strutture e ne tantomeno ci ha dato a noi la possibilità di poter fare qualcosa ( infatti la sottoscritta,come rappresentante giuridica dell'associazione e' andata sotto processo penale per aver realizzato 2 stanzette per poter ricoverare i cani malati, senza chiedere l'attivazione dei lavori al comune , ma solo il permesso). n.b. la mia associazione non percepisce una lira da nessuno. e' il comune ha gestire, noi interveniamo nelle carenze comunali e dell'ASREM a spese nostre ad esempio, ad integrare l'alimentazione perché insufficiente, a nostre spese portiamo i cani feriti, aggrediti, scuoiati gravide, malati dai veterinari privati. non abbiamo mai chiesto soldi a nessuno ci siamo sempre autotassati. ciò che chiediamo è un intervento di altri animalisti ad affiancarci contro le istituzioni. La tragica situazione è sinteticamente descritta nei seguenti punti:



1. Il canile, sorto su una vecchia discarica, è collocato in un zona franosa collegato con
una strada dissestata.
Costo complessivo della costruzione 850 MILIONI DI EURO



2. E’ costituito da 4 padiglioni in cemento armato con pavimentazione esterna in asfalto


senza un albero, e senza un filo d’erba, di conseguenza d’estate l’asfalto è arroventato e d’inverno è una lastra di ghiaccio con frequenti traumi per i cani;


3. Ogni padiglione comprende 8 box incuneati tra loro con una sola presa d’acqua e con pozzetti di scarico in numero insufficiente e mal dislocati, il che determina impossibilità ad effettuare pulizie a norma di legge., nonostante le pulizie vengano effettuate per mezzo di pompe a forte getto , tutto ciò procura paura e angoscia ad animali già molto provati.


4. La rete fognaria strutturalmente insufficiente e perciò regolarmente intasata con conseguente allagamento dei box e permanenza dei cani nell’acqua fetida ,inquinante e infetta. La situazione non migliora con l’intervento del mezzo spurgante inviato dal Comune


5. La pavimentazione cementificata interna presenta accentuata e disomogenea rugosità e irregolare o inesistente pendenza per lo scolo dei liquami che ristagnano permanentemente a danno della salute degli animali


6. Complanarità del pavimento interno agli stalli con quello esterno, assenza di coperture adeguate e conseguente infiltrazione di pioggia e neve durante le nevicate dell’inverno scorso i cani sono stati letteralmente sommersi dalla neve.


7. Rete idrica distribuzione interna ai box assolutamente inadeguata e di problematico utilizzo.


8. Corridoi lunghi e bui con piccole finestre murate e quindi aereazione e luce insufficienti. Stagnazione di fetore insopportabile.



9.Inquinamento acustico e ambientale.



10.Ogni box è fatto di pannelli di rete elettrosaldati deboli ben presto arrugginiti e usurati. Ciò comporta lacerazioni ai cani ed aggressioni tra gli stessi.



11. Porte in pannelli di rete di difficile manovrabilità.


12. Assenza di vasche /lavatoi esterni per la pulizia delle ciotole delle attrezzature degli addetti etc.etc. per cui le ciotole dell’acqua e del cibo sono sempre contaminate.



13. Assenza di mensole o piani di appoggio , ganci e necessario per gli operatori e per le attrezzature.

14. Cucce in legno di qualità e fattura scadenti, ben presto danneggiate e distrutte con schegge e chiodi scoperti, causa di abrasioni e ferite ai cani.



15. Assenza di box riservati a canile sanitario di conseguenza il cane accalappiato nella strada non trova collocazione adeguata e ne viene sottoposto a controlli sanitari



16.Assenza di box isolamento per degenza post -operatoria o di emergenza, per cui si è costretti ad utilizzare il magazzino o la sala tolettatura.



17. Assenza di box adatti al ricovero dei cuccioli, inevitabilmente decimati dalle aggressioni dei cani adulti dei box vicini, nei quali si avventurano passando sotto le reti divisorie, dalla permanenza continua nell’acqua dei ristagni dalle gastroenteriti dovute all’impossibilità di adeguata disinfezione delle superfici In conseguenza di tutte le situazioni sopra descritte la condizione di vita dei cani è fortemente mortificante e nonostante i continui solleciti con denunce, esposti della lega non è stato effettuato nessun intervento di manutenzione o di miglioria sia nel canile di Santo Stefano e ne dell'altro rifugio, ex mattatoio, al centro della città le cui condizioni sono anche peggiori, infatti il tetto e quasi tutto crollato.



In aggiunta portiamo a conoscenza ulteriori gravi carenze:

*Assenza di impianti e attrezzature antinfortunistiche e antincendio

*Assenza del forno inceneritore

*Tubi dell’erogazione del metano non a norma di legge

*Assenza di docce nei bagni del personale, di armadietti econtenitori ad uso del personale.


Date le situazioni sopra descritte sarebbe necessaria una massima attenzione e cura nella gestione corrente , cosa mai avvenuta:FUNZIONE DIRETTIVA INTERNA:Dall’apertura del canile non vi è mai stato un Direttore o responsabile ufficiale del comune.

MANO D’OPERAPer tutti e due i rifugi il numero degli operai è di 4 unità ma con orario diversoDa tutto ciò si comincia ad evincere che il *diminuire in modo esponenziale delle ore di lavoro settimanali degli operai va a discapito dei cani all’interno dei canili *, in quanto diminuisce le ore che si devono dedicare ai cani il cui numero all’interno è quasi costante, se non addirittura in aumento.Tutto ciò ha creato un situazione di caos generale in cui i lavori sono eseguiti in modo superficiale causando gravi carenze igieniche nei canili, assenza di orari ben definiti sia per l’apertura che per la chiusura dei canili, gli operai si scelgono liberamente da soli a che ora andare a lavorare, essendo tutti muniti delle chiavi dei canili, venendo a creare malcontento e mancanza di responsabilità degli operai.

TRASPORTOFino a marzo 2004 era disponibile, solo nelle ore mattutine, un furgone ed un addetto autorizzato alla guida, incluso nel numero delle unità lavorative degli addetti alle pulizie, per il trasporto di animali catturati o da trasportare presso gli ambulatori veterinari privati; dopo marzo detto furgone non è stato più disponibile con la conseguenza che non esiste più la funzione di accalappiacani.

ALIMENTAZIONEMangime di qualità scadente, distribuito senza alcun criterio, invero talvolta è poco talvolta è troppo, e non viene distribuito tutti i giorni, con le conseguenza che gli animali appaiono alternativamente o denutriti o eccessivamente obesi, con conseguenti malattie: frattura delle ossa delle zampe , patologie a carico dell’apparato digerente, diabete, intossicazioni-e alimentare.*Nessun controllo veterinario viene effettuato sulla qualità, quantità, e sulla modalità di somministrazione; nessuna diversificazione viene fatta per i pasti da somministrare ai cuccioli od ai cani sofferenti.* I rifornimenti del Comune non sono mai puntuali, con la conseguenza che *i cani talvolta saltano i pasti.* Il sistema per l’erogazione dell’acqua è talmente insufficiente che talvolta viene integrato con un serbatoio, a sua volta insufficiente a garantire il necessario per le pulizie e per abbeverare i cani; la pressione della rete distributiva interna al canile è comunque insufficiente per permettere la contemporanea erogazione dell’acqua in tutti i padiglioni, così tocca agli operai avvertire e sollecitare i rifornimenti del serbatoio, che nel periodo estivo avvengono anche due volte al giorno, ed inoltre avviene altresì che per effettuare le pulizie delle gabbie, *si bagni anche il cibo dei cani, con la conseguenza della formazione di vermi all’interno del cibo.*

MANUTENZIONE La manutenzione è completamente assente, ci si deve industriare con il filo di ferro e tenaglie per tenere insieme i numerosi divisori dissaldati o le reti usurate o i chiavistelli non sicuri (vedere allegato fotografico); usare mezzi di fortuna per liberare le fogne quando si intasano, improvvisando soluzioni di emergenza.

ADOZIONI Toccando poi l’argomento delle adozioni, si può notare come il Comune si disinteressi totalmente a detta funzione, invero l’assenza di un responsabile, all’interno del canile ; la Lega si adopera di far firmare dagli adottanti dei moduli di affido, ma manca totalmente una registrazione corrispondente negli appositi registri del canile. Allo stesso modo è impossibile mantenere sotto controllo le variazioni interne della popolazione canina (decessi, nascite, abbandoni), e così facendo il Comune omette quelle che sono le sue funzioni per una corretta amministrazione del canile.

INTERVENTO IGIENICO-SANITARIO Per quanto concerne la situazione degli interventi igienico-sanitari, si può tranquillamente affermare che non è stato effettuato nessun ed intervento igienico sanitario: Nessun intervento di derattizzazione (escrementi dei topi nei box, e nel mangime dei cani), nessun controllo dello stato di salute dei cani o della presenza di malattie infettive, nessun controllo di idoneità sulle operazioni di pulizia e dello stato delle cucce, nessuna disponibilità di medicinali per la cura dei cani, neppure di pronto soccorso. In 8 mesi sono morti di cimurro ben 120 cani.

STERILIZZAZIONI Le sterilizzazioni vengono effettuate, in maniera discontinua, l'ultima cucciolata vi è stata 2 mesi fa. La presenza e la reperibilità quotidiana di un veterinario all’interno dei canili non c’è mai stata, con la conseguenza che tutte le emergenze sanitarie, quali ferite da aggressioni, fratture, tumori, gastroenteriti, decessi inspiegabili, sterilizzazioni di cagne gravide e così via, vengono fronteggiate dai volontari della Lega a spese proprie presso ambulatori veterinari privati, su mezzi di trasporto propri; con la conseguenza che eventuali cure e terapie vengono effettuate a proprie spese Quello che preoccupa è che attualmente i cani soffrono per il loro stato detentivo, che li obbliga ad una esistenza cupa e sovraffollata, spingendoli anche ad aggressioni reciproche. Oltre a questi 2 canili il Comune di Campobasso , tiene ricoverati nel canile di Mirabello,( Paesino vicino a Campobasso) proprietà della Signora Romano M.Rosaria( anch'essa associazione animalista) circa 500 cani per i quali versa alla signora 36 centesimi a cane. Anche la signora Romano ha grossi problemi e grazie all'intervento del Presidente dell'Anta, Bruno Mei Tomasi, che si è prodigato a livello di tanti animalisti che hanno inviato mangime, coperte , medicinale, e soldi ha potuto alimentare i cani. il Comune di Campobasso non ha rinnovato la convenzione per cui la signora è scoperta economicamente. Da ciò che ho scritto si evince la totale indifferenza, ignoranza, e menefreghismo da parte degli amministratori locali. Cordialmente Anna Mazziotti *allego dossier e fotografie*

1 commento:

betty ha detto...

Ringrazio con il cuore la lega molisana per la difesa del cane. La situazione in molise sta davvero degenerando, se i politici se ne fregano, non sono da meno la maggioranza dei molisani. c'è davvero tanto menefreghismo inbarazzante. Ma dove viviamo.